Cava de’ Tirreni (SA). Festa patronale: il Covid stoppa giostre e bancarelle, ma è ricco il programma religioso e civile

Prospettive agrodolci, ma con una base rassicurante quelle prospettate dal Sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli nel corso della conferenza stampa tenutasi nella Sala Consiliare del Palazzo di Città per presentare il programma dei solenni festeggiamenti in onore della Patrona Maria SS. Vergine dell’Olmo.

Per prima cosa il Sindaco ha rassicurato che, nonostante i timori che aleggiavano sotto i portici, la Festa si farà… Non è stato facile, non è propriamente la festa che tutti vorremmo, ma si farà. Purtroppo,però, le difficoltà economiche da una parte e l’emergenza Covid hanno ridimensionato le prospettive iniziali e imposto la rinuncia alle giostre ed alle bancarelle sul corso, tanto amate ed attese dagli adulti e dai bambini. Salvaguardata invece la parte civile, con tanti eventi musicali e spettacolari. Naturalmente, è rimasto integro il programma religioso, che in fondo rappresenta da sempre l’anima più profonda della nostra Festa più amata.

Gli ha fatto eco Padre Adriano Castagna, Rettore del Convento dei Padri Filippini della Basilica dell’Olmo, che, pur vivendo a Cava da non molto tempo, ha avuto modo di apprezzare e gradire l’amore profondo dei cavesi per la loro patrona e per la Basilica dell’Olmo. Lo stesso Padre Castagna ha evidenziato i momenti più significativi del programma religioso, che, oltre alle consuete numerose messe, prevede:

*l’8 settembre alle ore 19, per la Natività della Madonna, il solenne Pontificale officiato dall’Arcivescovo Orazio Soricelli, con l’invocazione alla Madonna e la donazione dell’olio che alimenta la lampada da parte del Sindaco Servalli;

*domenica 12 settembre, alle ore 19, in occasione del Santissimo Nome di

Maria, il solenne Pontificale presieduto dall’Arcivescovo emerito di Napoli Card. Crescenzio Sepe.

Per quanto riguarda la parte economica, come sia stato possibile salvaguardare il grosso delle manifestazioni civili in una situazione di così grandi difficoltà per le casse comunali e per la definizione stessa del Bilancio?

Con il cuore in mano ed ancora con i segni dell’affanno per la Grande Rincorsa, lo ha spiegato l’Assessore alla Cultura Armando Lamberti.

Innanzitutto, ha chiarito che le manifestazioni civili non sono parallele rispetto a quelle religiose, ma assolutamente complementari, perché da sempre, e non solo a Cava, le celebrazioni patronali sono state intese come un connubio perfetto tra tradizione di fede e tradizioni di gioioso incontro tra “paesani” o concittadini.

Le manifestazioni civili sono state possibili grazie all’aiuto dei privati (imprenditori, professionisti, commercianti, associazioni), sollecitato (nella seconda metà di agosto, quando si era arrivati proprio all’ultima spiaggia) da un pubblico proclama dell’Amministrazione e dell’Assessorato alla Cultura, che chiedeva ad ogni concittadino di buona volontà di sostenere eventi spettacolo con un contributo di idee e soprattutto di risorse economiche. Non basta un semplice bando, in questi casi, ma occorre il “tamponamento ad personam”.

Con un lavoro febbrile e superconcentrato, l’Assessore ha messo in cantiere incontri ravvicinati per telefono e a quattr’occhi, questue itineranti per le case e gli uffici, e alla fine, grazie al “panzerismo” dialettico ed emozionale che lo caratterizza, ha potuto presentare un programma civile quasi “normale”, ricco e vario.

Ci sono i grandi concerti di musica per orchestra e per coro (quasi un giorno sì e un giorno no), c’è l’evento religioso che collega idealmente Abbazia Benedettina, Basilica dell’Olmo e Comune di Cava, ci sono i concerti Jazz per coloro che amano la musica un po’ “off”, c’è la musica lirica, con le grandi romanze. Si è provveduto anche a ricompensare i bambini per la mancanza delle giostre: ed ecco per loro il delizioso clown Lenny ed anche il famoso trasformista Supino.

Il momento più suggestivo ed intenso sarà sabato 11 settembre, con il riconoscimento ad un atto d’amore e di fraternità. Sarà dato il premio “Raccontiamo il bello che c’è” alla giovane Giulia Muscariello, che, per salvare la vita di un’amica che stava per essere investita da un’auto, ha perso una gamba. E per questo ha già ricevuto abbracci da tutta la comunità italiana, a cominciare dal Presidente della Repubblica.

Insomma, la Festa comunque c’è, e dobbiamo dire un grande grazie alla sensibilità di coloro che hanno finanziato gli eventi ed anche a chi con il suo panzerismo trivellante è riuscito a dissodare questi terreni comunque fecondi. Senza questo interazione, sarebbe rimasta solo la festività religiosa.

Pertanto, la presenza delle manifestazioni civili, che l’anno scorso non c’erano, la dobbiamo considerare una fase di passaggio tra l’era Covid e quella post Covid.

L’anno scorso solo manifestazioni religiose ed un evento orchestrale “misto” (con il memorial per Ennio Morricone). Quest’anno, manifestazioni religiose e civili, ma niente bancarelle e giostre.

L’anno prossimo ci attendiamo però l’en plein. E sarà il gran ritorno della Festa totale. E allora potremo tutti quanti veramente fare festa…


Commenti non possibili