Cava de’ Tirreni (SA). Il libro di storia che non c’era: la battaglia di Cava del 1943 …
Nel corso dell’incontro ufficioso, tenutosi nel Complesso di San Giovanni di Cava de’ Tirreni il 18 giugno u.s., di un’équipe di ricerca storica proveniente da Roma con il Comitato Figli di Mamma Lucia per il Museo, le autorità cittadine e i Dirigenti della Biblioteca, in cui era prevista una relazione sulle recenti ricerche relative alle battaglie combattute nel nostro territorio durante lo sbarco degli Alleati, sono state anche mostrate e donate le copie fresche di stampa del volume contenente proprio queste risultanze e realizzato dai ricercatori dell’équipe. Intitolato Salerno, Settembre 1943 – I combattimenti al caposaldo “San Liberatore” (Ed. Jovene), è stato curato da Francesco Lamberti, con la presentazione del prof. Lutz Klinkhammer, Vicedirettore dell’Istituto Storico Germanico di Roma, e la prefazione di Fabio Mini, generale e saggista. Hanno collaborato alla realizzazione il Dott. Antonio Cantoro, l’avv. Giuseppe Fienga, il prof. Nello Tesauro, il dott. Emilio Cafaro, il prof. Giampietro della Monica.
Il libro attualmente non è in vendita sul territorio, ma può essere ordinato direttamente presso le edizioni Jovene, oppure consultato in Biblioteca Comunale. Significative le dediche del curatore: ai suoi docenti delle scuole medie (Sigismondo Somma) e del liceo classico (Anna Di Donato), semi fecondi della sua formazione culturale, agli amici Gerardo Trezza e Guido Gambone, ai soldati caduti al caposaldo “San Liberatore” che ancora giacciono dispersi, a Mamma Lucia, Madre di Pietà, ai forti e ai coraggiosi di ogni tempo, alle giovani vittime delle guerre, all’amore per cui siamo nati, nonostante l’odio che purtroppo emerge dalle violenze delle guerre. Un raggio di ampio respiro che ben rende l’anima di un volume che sa unire la cura attenta e minuziosa degli aspetti militari alla dimensione umana, che va dalla passione vibrante per le tracce della storia alle testimonianze ed alle emozioni di chi la storia e la guerra l’ha vissuta sulla propria pelle fino all’alone della presenza comunque viva di chi dalla guerra non è tornato ed alla scia di pietà che ha lasciato.
Si tratta di un libro di altissimo profilo storico e documentario, perché con le sue seicentocinquanta pagine, risultato anche di accuratissime ricerche sul campo, analizza nei minimi dettagli scenari, situazioni, strategie, persone e personaggi, testimonianze di quei venti giorni che contribuirono a cambiare la storia, dallo sbarco a Salerno fino allo sfondamento verso Napoli.
Per certi versi è anche un libro “epocale”, per la ricchezza di dati e le prospettive diverse da cui analizza l’evento. Il punto di vista e la documentazione provengono non dalla parte degli Alleati vincitori, ma in particolare da quella degli sconfitti, cioè dei Tedeschi, il che non toglie obiettività storica, ma arricchisce di molto lo sguardo d’insieme. Vengono poi usati termini nuovi, che non sono forma ma sostanza e che influiranno in futuro sulla definizione stessa dell’evento. Quello che è stato sempre chiamato “Lo sbarco di Salerno” nel sottotitolo diventa “I combattimenti al caposaldo San Liberatore”, ad indicare il punto critico di riferimento, che riguardava proprio la punta estrema della Valle Metelliana. E poi, il capitolo introduttivo si intitola chiaramente “La Battaglia di Cava”, perché è da Cava e per Cava, punto fortemente strategico, che tanto si è combattuto. Con questa definizione sarà presentata la sezione specifica del nascente Museo per Mamma Lucia, con questa definizione, del resto avallata da uno studio e da studiosi di livello internazionale, speriamo che ora passi alla storia l’evento presso gli studiosi futuri.
In questa breve nota ne annunciamo la nascita, ma ci riserviamo un’analisi più articolata a breve termine, verso il mese di settembre, quando si ricorderà l’anniversario dello Sbarco… e naturalmente della Battaglia di Cava.
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