Cava de’ Tirreni (SA), Bacoli (NA), Cuba. Cuba e la Pompei sommersa di Bacoli per il debutto di Ester Cherri, neo Presidente Rotary – Cuba y la Pompeya sumergida de Bacoli para el debut de Ester Cherri, nueva presidenta de Rotary de Cava de’ Tirreni

Scienza e arte, personale e globale, relazioni amicali e istituzionali, Cava e il mondo e, in fondo, la poesia insita negli occhi e nel cuore… è stato un mix saporito a sfoglie volanti, il debutto della neopresidente della sezione cavese del Rotary Club, Ester Cherri, già Dirigente Scolastica e a suo tempo personaggio di spicco della politica cittadina alla fine del secolo scorso, eletta per l’Anno sociale 2022 – 2023, succedendo a Salvatore Russo.

Infatti, con ospitalità personale a casa sua, relazione associativa e un gustoso incontro gastronomico chez Liberti dopo un Direttivo, ha fiancheggiato l’iniziativa “Arte sotto le onde: dal Mediterraneo al Caribe – Italia-Cuba-Spagna”, promossa dall’Associazione cavesesalernitana Italia-Cuba, operativa da tempo grazie al dinamismo del superatleta-sognopedalatore di Pace Emilio Lambiase. Emilio, vale la pena rinfrescare la memoria,. è il recordman mondiale 2000 della distanza percorsa su ventiquattro ore in bicicletta, oltre che il ciclista politico-solidale che tracciava con le sue ruote percorsi fortemente simbolici, come gli ipotetici confini dello Stato palestinese che non c’è oppure il percorso rivoluzionario della Cuba e del Fidel che facevano sognare una generazione… e, robetta non da poco, ha più volte fatto venire a Cava Alberto Granado, amico del Che e motociclista con lui nei famosi giri in America latina con susseguente diario.

Insomma, nel rapporto con Italia- Cuba la Presidente Cherri ha rispolverato un bel po’ di scintille sociopolitiche che non hanno mai smesso di covare sotto la cenere. Ma le scintille sotto la cenere si smuovono anche per accendere nuovi fuochi e perciò l’iniziativa in questione è nata moderna, un opportuno ponte culturale sposato con la realtà turistico culturale del nostro territorio e con la nostre secolari radici, oltre che con le potenzialità offerte dalla società globale. Infatti è stata patrocinata ufficialmente non solo dalla Repubblica di Cuba, ma anche dall’UNESCO, ed è stata supportata dal Comune di Bacoli, dal Parco Archeologico Campi Flegrei, dal Museo Archeologico di Napoli e dai Centri Sub di Bacoli e Cuba.

È una rete che ha suscitato l’interesse dei media (è stato anche realizzato un bel servizio da RAI 3) e che da sola fa comprendere il respiro potenziale del progetto. Questo consiste in un’esplorazione multimediale subacquea nella “Pompei sommersa” di Baia e dintorni, dove sott’acqua si possono ammirare pavimenti, mosaici, colonne, ambienti di due mila anni fa (ma anche lo spettacolo a terra non è da poco). L’obiettivo finale è una serie di esposizioni dei dipinti e delle foto prodotti, da proporre in luoghi prestigiosi, a cominciare dalla sede parigina dell’UNESCO, dove già è stata realizzata un’esperienza analoga nel 2017..

La troupe operativa ispano-cubana è stata composta da Vicente Gonzales Diaz, cubano, archeografo e fotografo subacqueo (capo delegazione), Alfonso Cruz, spagnolo, pittore subacqueo e “poeta del mare”, Noel Lopez Fernandez, domatore di squali e fotografo sottomarino, Reinaldo Villamil, artista plastico e spettacolare pittore.

Quattro “top personalità”, che sono ben emerse nel corso dell’incontro post-Direttivo.

Vicente come leader di riferimento ha già di suo il fisico autorevole e affidabile del ruolo ed è di fatto un hombre vertical completo, perché alla dimensione personale artistica e culturale, ricca di umanità e partecipazione unisce la determinazione nella voce e negli atteggiamenti, come del resto si addice ad uno che ha curato la Sicurezza nazionale in occasione delle visite a Cuba sia di Papa Giovanni Paolo II che di Papa Francesco.

Villamil è l’artista che guarda, scopre, immagina e rappresenta più che parlare, ma fa parlare i suoi dipinti, dove su luoghi storici con colori forti e quasi esplosivi raffigura battaglie altrettanto storiche o simboleggia episodi di attualità, spesso legati proprio alle onde del mare. Impressionante ed emozionante la sua allegoria dell’emigrazione: un mare aperto, una barchetta di carta di giornali, in piedi un marinaio rematore ricoperto di carta di giornali con titoli di protesta,con le mani non ai remi, ma legate a due corde opposte puntate altrove (paese di origine e di arrivo?) come imprigionanti legacci….

Noel è un altro col fisico del ruolo, imponente e muscoloso: e non potrebbe essere altrimenti, uno che ha trascorso una vita nell’acqua a domare pesci non proprio leggerini e non sempre tranquilli ed a fare fotografie nel fondo dei mari, con la forza di affrontare le profondità e postare scenari dall’angolazione giusta e con tutta la pazienza di tempi giusti. Una forza che da tempo è utilizzata anche nell’organizzazione e nella gestione di una importante Parco Nazionale Acquatico, Los Jardines de la Reina.

E poi c’è Alfonso, che colora di poesia tanti lampi di osservazione e di immagine. Già, perché girare il mondo, esplorare gli oceani, fermarsi anche a trenta metri sott’acqua, sia pure con lo scafandro e il gabbiotto, e lì scegliere lo scenario da rappresentare e ridiscendere anche più volte, in condizioni di luce e visibilità sempre mutanti, oltre che una fatica non da poco, cos’altro è se non la ricerca della poesia di una “dimensione altra e oltre”? Sarebbe più facile scattare la fotografia dell’istante, ma quell’istante non trasmette il flusso della vita, che lì, in fondo al mare, nelle vaghezze e nelle variazioni continue della luce, delle immagini e delle situazioni ci appare in tutta la sua avvolgente energia e nel suo travolgente mistero. È questo che fa Alfonso Cruz e con lui pochi al mondo, esploratori e ricreatori delle profondità. In tale ricerca, in tale serie di percezioni a volte anche visionarie c’è un riflesso della poesia complessiva “que està en la diaria”, cioè insita nella vita di ogni giorno, in ogni istante e perciò sublimata in certi momenti dalle sfide degli sguardi da postazioni “uniche”, a scoprire una dimensione alta dell’Anima e dell’Amore, da elaborare e trasmettere. È questo che poi Cruz fa con i suoi lavori non solo pittorici ma anche poetici (lui stesso si considera prima di tutto poeta), con le sue mostre e anche con la sua presenza nel sociale, fatta di comunicazioni e anche di attività solidali, oltre che di continua rielaborazione personale in una cammino intriso di spirito evangelico.

Da quanto detto, si comprenderà quanto sia stata stimolante la serata, che ha meritato, nel momento della foto di gruppo, il “sottotitolo” di Cultivo una rosa blanca, dalla famosa propositiva poesia di José Martì, il grande poeta e patriota di Cuba, figura ideale per Emilio, che di rose bianche ne ha coltivate non poche con Italia Cuba… e continua a coltivarne, insieme con i suoi sogni…

Forse, però, la rosa più profumata, e anche la più spinosa, l’ha coltivata la neo presidente Ester Cherri: in un angolo del suo cuore ha dedicato l’incontro al marito Salvatore Calderazzo, che, ai tempi ruggenti della politica e prima della prematura scomparsa, tanto sognava un viaggio a Cuba con lei. Beh, a Cuba non ci sono andati ma almeno lei ha fatto in modo che Cuba andasse a lei, anche nella sua casa, che ora, chissà, ha un profumo diverso: di passato… e di futuro…

Buon anno di Presidenza, Presidente!


Cuba y la Pompeya sumergida de Bacoli para el debut de Ester Cherri, nueva presidenta de Rotary de Cava de’ Tirreni

La ciencia y el arte, lo personal y lo global, las relaciones amistosas y las institucionales, el Cava y el mundo y, al final, la poesía inherente a los ojos y al corazón… fue una sabrosa mezcla de pastelería voladora,en el debut de la nueva presidenta de la sección Cavese del Rotary Club, Ester Cherri, ex directora de escuela y en su momento, figura destacada de la política de la ciudad a finales del siglo pasado, elegida para el año social 2022 – 2023, sucediendo a Salvatore Russo.

De hecho, con una hospitalidad personal en su casa, un informe de la asociación y un sabroso encuentro gastronómico chez Liberti después de una reunión de la junta directiva, flanqueó la iniciativa “Arte bajo las olas: del Mediterráneo al Caribe – Italia-Cuba-España”, promovida por la Asociación Cavesalernitana Italia-Cuba, que funciona desde hace tiempo gracias al dinamismo del superatleta-caminante por la paz Emilio Lambiase, conviene refrescar la memoria, es el plusmarquista mundial del año 2000 de la distancia recorrida en veinticuatro horas en bicicleta, así como el ciclista político-solidario que utilizó sus ruedas para trazar rutas altamente simbólicas, como las hipotéticas fronteras del Estado palestino que no existe, o la ruta revolucionaria de Cuba y Fidel, que hizo soñar a una generación… y, cosa no menor, llevó repetidamente a Cava a Alberto Granado, amigo del Che y motociclista en las famosas giras por América Latina y posterior diario.

En resumen, en la relación entre Italia y Cuba, el Presidente Cherri ha desempolvado un montón de chispas sociopolíticas que nunca han dejado de arder bajo las cenizas. Pero las chispas bajo las cenizas también arden para encender nuevos fuegos, y así nació la iniciativa en cuestión, moderna, un oportuno puente cultural casado con la realidad turística cultural de nuestro territorio y nuestras raíces milenarias, así como con el potencial que ofrece la sociedad global. De hecho, fue patrocinado oficialmente no sólo por la República de Cuba, sino también por la UNESCO, y contó con el apoyo del Ayuntamiento de Bacoli, el Parque Arqueológico de Campi Flegrei, el Museo Arqueológico de Nápoles y los Centros de Buceo de Bacoli y Cuba.

Se trata de una red que ha despertado el interés de los medios de comunicación (incluso hubo un bonito reportaje de la RAI 3) y eso ya da una idea del alcance potencial del proyecto. Consiste en una exploración multimedia submarina de la “Pompeya sumergida” de Baia y sus alrededores, donde bajo el agua se pueden admirar suelos, mosaicos, columnas y villas de hace dos mil años (aunque el espectáculo en tierra tampoco es desdeñable). El objetivo final es una serie de exposiciones de las pinturas y fotografías producidas, que se mostrarán en lugares de prestigio, empezando por la sede de la UNESCO en París, donde ya se realizó una experiencia similar en 2017.

La tropa operativa hispano-cubana estaba compuesta por Vicente González Díaz, cubano, arqueólogo y fotógrafo submarino (jefe de la delegación), Alfonso Cruz, español, pintor submarino y “poeta del mar”, Noel López Fernández, domador de tiburones y fotógrafo submarino, Reinaldo Villamil, artista plástico y pintor espectacular.

En la reunión posterior a la reunión del Director, salieron reconocidas estas cuatro “personalidades”.

Vicente como líder de referencia ya tiene el físico autoritario y confiable del rol y es de hecho un hombre vertical completo, pues a su dimensión personal artística y cultural, rica en humanidad y participación, une la determinación en su voz y actitudes, como corresponde a quien ha cuidado la Seguridad Nacional durante las visitas a Cuba tanto del Papa Juan Pablo II como del Papa Francisco.

Villamil es el artista que mira, descubre, imagina y representa más que habla, pero deja que hablen sus cuadros, en los que representa batallas igualmente históricas con colores fuertes, casi explosivos, o simboliza episodios de actualidad, a menudo vinculados precisamente a las olas del mar. Su alegoría de la emigración es impresionante y conmovedora: un mar abierto, un pequeño barco hecho de papel de periódico, de pie un marinero remando cubierto de papel de periódico con titulares de protesta, sus manos no en los remos, sino atadas a dos cuerdas opuestas que apuntan a otra parte (¿país de origen y país de llegada?) como lazos de aprisionamiento….

Noel es otro con el físico del papel, imponente y musculoso: y no podía ser de otra manera, uno que se ha pasado toda la vida en el agua domando peces no muy ligeros y no siempre tranquilos y fotografiando en el fondo de los mares, con la fuerza de enfrentarse a las profundidades y a los escenarios de los postes desde el ángulo adecuado y con toda la paciencia de los tiempos adecuados. Una fuerza que también ha sido utilizada durante mucho tiempo en la organización y gestión de un importante Parque Acuático Nacional, Los Jardines de la Reina.

Y luego está Alfonso, que pinta con poesía tantos destellos de observación e imagen. Sí, porque viajar por el mundo, explorar los océanos, detenerse incluso a treinta metros bajo el agua, aunque sea con escafandra y jaula, y allí elegir el escenario a representar y volver a bajar una y otra vez, en condiciones de luz y visibilidad siempre cambiantes, además de un esfuerzo nada despreciable, ¿qué otra cosa es sino la búsqueda de la poesía de una “dimensión otra y más allá”? Sería más fácil fotografiar el instante, pero ese instante no transmite el flujo de la vida, que allí, en el fondo del mar, en la vaguedad y las variaciones constantes de la luz, las imágenes y las situaciones se nos presenta en toda su energía envolvente y su misterio abrumador. Esto es lo que hace Alfonso Cruz, y con él pocos en el mundo, exploradores y recreadores de las profundidades. En esa búsqueda, en esa serie de percepciones, a veces incluso visionarias, hay un reflejo de la poesía global “que está en la diaria”, es decir, inherente a la vida cotidiana, a cada instante y, por tanto, sublimada en ciertos momentos por los desafíos de las miradas desde posiciones “únicas”, para descubrir una alta dimensión del Alma y del Amor, para ser elaborada y transmitida. Eso es lo que hace Cruz con sus obras, no sólo pictóricas sino también poéticas (él mismo se considera ante todo un poeta), con sus exposiciones y también con su presencia en el ámbito social, hecha de comunicaciones y también de actividades solidarias, así como de continua reelaboración personal en un camino impregnado de espíritu evangélico.

Por lo dicho, se comprenderá lo estimulante de la velada, que mereció, en el momento de la foto de grupo, el “subtítulo” de Cultivo una rosa blanca, del famoso poema propositivo de José Martí, el gran poeta y patriota de Cuba, figura ideal para Emilio, que ha cultivado bastantes rosas blancas con Italia Cuba… y sigue cultivándolas, junto a sus sueños…

Pero quizá la rosa más fragante, y también la más espinosa, la cultivó la nueva presidenta Ester Cherri: en un rincón de su corazón dedicó la reunión a su marido Salvatore Calderazzo, que en los tiempos de la política y antes de su prematura muerte tanto soñó con un viaje a Cuba con ella. Bueno, no fueron a Cuba, pero al menos hizo que Cuba fuera a ella, incluso a su casa, que ahora, quién sabe, tiene un aroma diferente: a pasado… y a futuro…

¡Feliz año presidencial, Presidente!

Traduzione: Dott.ssa Indira Pineda Daudinot (Assistente Stampa)


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