CAVA DE’ TIRRENI (SA). Saranno consegnate a breve le chiavi dei 72 nuovi alloggi di Pregiato.

terremotati in protesta al comuneSaranno consegnate le chiavi dei nuovi alloggi, non ancora per abitarci ma solo per traslocare beni mobili. Arriva la risposta per i terremotati dopo la protesta nell’ultimo consiglio comunale. L’amministrazione ha rassicurato il popolo dei container che come da crono programma, entreranno in possesso delle chiavi per fine mese. Si tratta però di una consegna “off-limits”, dal momento che i nuclei familiari in lista per i 72 alloggi di Pregiato, non potranno abitare le nuove case, almeno fino a quando non saranno messi in sicurezza determinate situazioni.  “Abbiamo avuto, affermano alcuni membri del comitato casa, rassicurazioni che le chiavi sicuramente ci saranno consegnate per il 30 giugno, anche se non sarà ancora possibile poterle abitare. Manca ancora l’installazione definitiva degli ascensori. Sono arrivati i primi sali e scendi automatici  e si è provveduto anche al montaggio di qualcuno. Il problema rimane per la chiusura del vano scale che ancora è incompleta in due palazzi ed è ancora nulla in altri due. Mancano ancora i portoni di ingresso in due palazzine ed i rispettivi citofoni. C’è ancora tanto da fare anche se ci daranno le chiavi solo per incominciare, se necessario a portarci qualcosa all’interno”. Risultano, quindi, ancora incomplete le nuove abitazioni di Pregiato, per le quali i terremotati sono tenuti anche a sostenere spese di tasca propria, in seguito rimborsate, per l’installazione delle caldaie di cui necessitano. “Oltre alle tante cose che mancano, sostiene il comitato casa, i nuovi alloggi sono privi anche delle caldaie in tutti e 72 appartamenti, dove sarà nostro compito farle montare per poi ottenere il rimborso dal comune, attraverso lo scalare del fitto mensile”.  La consegna delle  chiavi in mano agli aventi diritto, sarà  una vera e propria liberazione per quanti aspettano trepidanti questo momento e non meno per l’amministrazione che, in caso di mancata promessa, rischierebbe di trovarsi di fronte a proteste quotidiane davanti a palazzo di città e ad azioni sempre da parte dei terremotati, tese a boicottare le iniziative per il Millenario dell’Abbazia. Nel consiglio comunale del 6 giugno, l’esposizione di striscioni, con su scritto“No casa, no festa”, “Comitato casa”, “Aspettando il 30 giugno”, aveva annunciato queste, possibili forme di protesta. <<Non accettiamo l’ennesimo rinvio, passiamo alle vie di fatto, gridarono in quell’occasione i terremotati>>.


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