Cava de’ Tirreni (SA). Cronaca di una stagione andata a male. La Cavese perde anche i playoff.
Sipario strappato sul campionato della Cavese. E tutto quello che, pur di buono, si è fatto quest’anno si perde al vento, che spira forte sulle fiamme delle polemiche in casa bleu foncé. Al fischio finale della giacchetta nera designata per la direzione della finale playoff del girone H con il Nardò non c’è spazio se non per l’amarezza che si assapora nel clan aquilotto.
Nel giro di una manciata di partite si è perso tutto. Dalla promozione diretta alla vittoria dei play-off. E sul banco degli imputati torna chi anche lo scorso anno aveva lasciato molto a desiderare sul piano tecnico, per scelte spesso cervellotiche, e umano, vista la manifesta incapacità di incidere sul morale del gruppo, apparso nei momenti cruciali spento e demotivato. E così anche l’ultima speranza di dare un senso a una stagione finita sul filo di lana con la mancata promozione svanisce al gol di Russo negli overtime della sfida del Lamberti, anche domenica desolatamente vuoto per le intemperanze dei propri tifosi nel match-spareggio di Vibo Valentia contro il Brindisi.
La cronaca della partita si apre con le squadre che si affrontano a viso aperto. Ma è soprattutto la Cavese a fare gioco. Anche se nessuna minaccia arriva dalle parti di Viola. All’11’pt fiammata ospite affidata ai piedi di Ferreira che costringe Colombo a un difficile intervento con palla che scheggia la trasversale.
La risposta aquilotta affidata a Foggia che in contropiede tira, al 13’pt, per due volte consecutive addosso all’estremo difensore ospite. Poche conclusioni da ambo le parti ma molto movimento sul rettangolo. Sulla stessa falsariga la ripresa. Il Nardò non riesce al 5’st con Fedel a sfruttare una ghiotta occasione di sbloccare il match. Come al 14’st è Rossi per la Cavese a impegnare Viola. Ma al 23’st l’azione svolta della sfida. D’Ambros è abbattuto in area da Puglisi e l’arbitro assegna il rigore.
Dal dischetto lo stesso D’Ambros batte Colombo che pur aveva intuito la direzione del tiro. Gli aquilotti accusano il colpo e sembrano incapaci di raddrizzare la barra del timone. Ma quando tutto fa pensare al peggio arriva la fiammata del solito Foggia che al 46’st indirizza sul palo lontano e supera Viola.
Nei suplementari, però, il segno di una squadra cotta sotto tutti i punti di vista. La Cavese dovrebbe gestire senza scoprirsi tanto le sfuriate da ultima spiaggia ospiti. Invece soffre e al 13’ del I suppl. La frittata. Munoz regala un angolo al Nardò. Colombo non esce sulla parabola che finisce sulla testa di Russo che insacca.
La formazione di Troise, specchio del proprio allenatore, chino davanti alla propria panchina a meditare sui massimi sistemi piuttosto che su quello da fare per provare a raddrizzare la situazione, si spegne, non riuscendo più a far nulla fino al triplice fischio. E decretando, di fatto, il fallimento tecnico di questa Cavese targata Troise-Fusco.
I tifosi ora si aspettano dalla proprietà aquilotta i segnali di cambiamento richiesti a gran voce da tempo.
Cavese: Colombo; Rossi (97′ Basile), Altobello (48′ Puglisi), Fissore (73′ Bacio Terracino), Maffei; Munoz, Bezzon (65′ Tumminelli), Cuomo; Gagliardi (73′ Bubas), Banegas, Foggia. All. Troise.
Nardò: Viola; Russo, Lanzolla, Dambros (82′ Bonilla), Ferreira (76′ Mengoli), Gjonaj (65′ Montinaro), Fedel, Ciraci, De Giorgi, Stragapede (108′ Pinto), Addae. All. Ragno.
Arbitro: Migliorini di Verona.
RETI: 23’st D’Ambros (rig.), 40’st Foggia, 13’ I suppl. Russo.
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