CAVA DE’ TIRRENI (SA). Deborah Alfano, una principessa cavese nella volta celeste
La vita terrena, per noi cattolici cristiani, come ci ha comprovato nostro Signore Gesù Cristo oltre 2013 anni or sono, è una piccolissima parentesi della nostra esistenza, poiché, quando ce ne distacchiamo, nel nascere a “vita eterna” al cospetto della Trinità, sappiamo di godere senza tempo della pace, gioia e serenità infinita.
Se il distacco avviene ad età avanzata, siamo avvezzi a “giustificare” il distacco del nostro caro con una espressione di rassegnazione, ma quando si tratta di giovani vite, non ce ne capacitiamo facilmente; come è accaduto per la trentatreenne principessa cavese Deborah Alfano.
Una raggiante fanciulla di soli trentatre anni, due mesi ed otto giorni, dopo circa un lustro di atroci sofferenze, perché vittima di ben undici patologie, fra le quali alcune rare e letali, non può distaccarsi dagli affetti terreni, fra cui un bimbo di pochi anni, senza versare sconforto fra i suoi cari e l’intera comunità cavese.
Principessa: aggettivo più appropriato non poteva esserle coniato dal “mondo ospedaliero”, che non le ha fatto mai mancare costante conforto, assistenza e prospettive di guarigione, ben sapendo che undici ostili aculei le si erano conficcati nel suo malleabile corpo.
Deborah, quando la s’incontrava, si rivelava solare, cortese, gioiosa, sensibile, comprensiva, diligente, disponibile e prodiga; doti rare in una sola persona, soprattutto in quest’epoca, per non citare il sublime rapporto instauratosi, sin dall’adolescenza, con i genitori, la sorella Luana, il fratello Dario, il cagnolino di casa e la moltitudine di ragazzi e ragazze che le chiedevano amicizia.
Simili sentimenti, plasmati da altri materni, Deborah li seppe trasfondere nel frutto della sua maternità: il bellissimo Tullio, fin quando non sopraggiunse la forzata ascesa al “calvario”, affrontata con dignità e determinazione, mai con angoscia!
Dio nostro Padre, per la realizzazione dei suoi propositi e disegni Celesti, non è una semplice congetture, vuole intorno a sé i fiori e frutti più belli della terra, anche se, com’è stato per Deborah Alfano, si è una giovanissima ed ammirata mamma.
A noi, che ancora siamo in cammino per le strade terrene, il monito della nostra “principessa”!
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