CAVA DE’ TIRRENI (SA). La scuola di Lola torna a danzare. Riapre dopo 15 anni Coreia, che Lolita D’Arienzo diresse prima di essere colpita dalla SLA
E così, dal 16 settembre la scuola di danza Coreia ha ripreso le sue lezioni, con la stessa Direttrice-fondatrice di sempre. E con corsi di tutti i tipi: dal classico al moderno, dai tanghi alla danza del ventre, dall’hip hop alla break dance, dalla salsa alle danze popolari tradizionali.
Non sarebbe una notizia se non ci fossero due piccoli particolari: l’ultima lezione prima era stata effettuata circa quindici anni fa e la Direttrice è Lolita D’Arienzo, ex ballerina e maestra di danza, che da sedici anni è immobilizzata dalla Sla e può muovere solo le ciglia, un labbro a metà e gli occhi, il cuore e la mente nella loro splendente interezza.
Eppure questa rinascita non è né un miracolo né una forzatura. Semplicemente, Lolita, che ovviamente era stata costretta a chiudere l’attività dalle sue vicende personali, ha pensato e riorganizzato l’operazione insieme con il suo “braccio destro e gamba destra”, l’amica Carmela Bucciarelli, che nei tempi andati era allieva della scuola e che poi sulla scia ha continuato con successo l’attività di ballerina (vedi anche la bellissima esibizione “in punta d’ali” con le sue allieve in Piazza Duomo per le “Diverse abilità in Festa”). Carmela, oltre che coordinatrice, farà anche da maestra in alcuni dei corsi previsti per il primo anno. Non sarà la sola, ad insegnare, ma l’accompagneranno, negli altri corsi, qualificati e prestigiosi docenti: Anna Chiara Di Donato, Anna Manzi, Alessandro Noviello, Salvatore Inghilleri, Enzo Consalvo, Pierluigi Irace, Fabiola Manaar, Rianna Sorrentino.
La sede non è più quella storica di Via Atenolfi, ma, in coabitazione con la scuola di danza di Luana Criscuolo (altra ex allieva di Lola), è una bella sala ampia ed adeguata in Corso Umberto I, di fronte al Ristopub “Il Moro”, in un piano sotterraneo che in un passato recente è stato una sala teatro ed in un passato remoto ha vissuto “da protagonista” le vicende della Guerra, come luogo di rifugio sotterraneo “proteggienascondipersone”.
È stata fresca, sorridente ed emozionante la festa inaugurale della scuola. Prima, il cin cin spumante nel cortile, alla presenza di Carmela, delle altre docenti, delle prime allieve del nuovo corso, del Sindaco Marco Galdi, di tanti parenti ed amici…e dell’occhio operoso di un tablet skype che permetteva il contatto diretto con Lolita, vigile, interessata ed emozionata “spettattrice” nel lettino della sua casa. Un contatto che non dovrebbe però essere un fatto isolato, si pensa e si spera: se sarà favorito un ponte-onde con il sotterraneo (Sindaco Galdi potresti battere un colpo?), Lola potrà assistere alle lezioni e, in diretta o in un secondo momento, effettuare una direzione ancora più diretta.
Quindi, non una semplice riapertura della scuola, ma un piccolo grande evento, il cui significato non ha proprio bisogno di essere spiegato a parole: e non solo perché l’emozione non ha voce.
Come dicevamo all’inizio, non è stato il frutto né di un miracolo né di una forzatura. Semplicemente una vittoria della volontà, della tenacia, della qualità, dell’amicizia, della passione. Della vita, insomma.
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