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Italians Down Under – AR Italy, parte la collaborazione per la promozione dell’italian lifestyle in Australia
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Al via la collaborazione tra “Italians Down Under”, progetto video incentrato sulla cucina italiana a Melbourne, ed “AR Italy”, piattaforma digitale promossa dall’agenzia di comunicazione MTN Company per promuovere le eccellenze italiane nel mondo. Le due realtà, volte a dare visibilità alle tipicità territoriali del Bel Paese, collaboreranno per la diffusione in Australia dello stile di vita all’italiana. Dare risalto alla cucina italiana tradizionale, basata sull’uso di prodotti agricoli, fatta di zero sprechi, semplice da preparare, gustosa, ma soprattutto non costosa: è lo scopo dell’iniziativa lanciata oltreoceano da James Califano, Simone Cerrato e Danilo Magliano
Sancito l’accordo tra “AR – Italian Lifestyle” ed “Italians Down Under” per la promozione in Australia dello stile di vita all’italiana. Le due realtà, la prima ideata dall’agenzia di comunicazione integrata MTN Company e la seconda dagli italiani James Califano, Simone Cerrato e Danilo Magliano, residenti a Melbourne, concorreranno per dare visibilità oltreoceano alle eccellenze del Bel Paese, ed in modo particolare a quelle legate al mondo della gastronomia.
“AR – Italian Lifestyle” è un progetto di territorio 2.0 finalizzato a promuovere a livello nazionale ed internazionale strutture, offerte e peculiarità che incarnano gli usi, i costumi e le tradizioni “tricolori” mediante la piattaforma www.aritaly.it. In “Italians Down Under” (IDU) “AR” ha trovato il partner ideale per dare risalto a livello mondiale alle eccellenze italiane non giustamente valorizzate, o spesso non promosse a regola d’arte.
La particolarità del video-progetto IDU, nato all’interno del Dipartimento AudioVideo di “Nomit”, associazione culturale not-for-profit con sede a Melbourne, consiste nella centralità data alla cucina italiana in terra australiana. Il video-progetto è articolato in una serie di episodi che vedono James Califano (26enne originario di Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno, trasferitosi a Melbourne da circa due anni, laureato in Giurisprudenza, ma da sempre impegnato in hospitality) e Simone Cerrato (di Torino, anch’egli da due anni a Melbourne, diplomato perito chimico, ma che in Italia lavorava come videographer freelance) in giro per i mercati locali, tra cui Queen Victoria Market, Prarhan Market, Camberwell Market ed altri, in cerca di qualcuno che voglia fare la spesa con loro ed invitarli nella propria abitazione. Qui, poi, insegnano a chi li ospita a preparare tipiche prelibatezze italiane.
James, cos’è precisamente “Italians Down Under”?
«“Italians Down Under” è un progetto nato per scherzo per dimostrare agli australiani (ed un po’ anche agli italiani) quella che secondo noi è la vera cucina italiana, quella delle nostre mamme, delle nostre nonne. Vogliamo dare prova che non si deve essere cuochi (noi non lo siamo) per poter cucinare, serve solo passione. Ma anche e soprattutto che la cucina italiana non è costosa: qui a Melbourne nei ristoranti italiani tutto costa molto caro. Vogliamo, inoltre, cercare di promuovere il territorio, invogliare la gente a comprare più nei mercati che nelle grandi catene ed a scegliere i prodotti di stagione».
Com’è nata l’idea di mettere su un simile format? Vi siete ispirati a qualche altro format in particolare?
«Da “veri” italiani, alle cene con amici qui in Australia abbiamo sempre cucinato noi. Vedendo le reazioni delle persone ai nostri piatti, tutte ricette regionali e tradizionali, abbiamo pensato di unire le nostre passioni, cucina e video, e dar vita ad una web series riguardante la “vera cucina” italiana qui oltreoceano. Per l’aspetto culinario vero e proprio ci ha influenzato molto Chef Rubio. Ci piace il suo modo di fare, diretto, senza fronzoli: più cuoco e meno Masterchef».
Che tipo di cucina proponete?
«La cucina “povera” italiana, quella regionale, quella che si tramanda di mamma in figlia, o figlio nel nostro caso. Una cucina basata sull’uso di prodotti agricoli, fatta di zero sprechi, semplice da preparare, gustosa, ma soprattutto non costosa».
Avete un canale YouTube seguitissimo ed ogni episodio della vostra web series ha migliaia di visualizzazioni. Quali sono le tappe più importanti fin qui raggiunte?
«Senza dubbio il numero di follower che ci segue è la più grande soddisfazione per noi. Siamo stati premiati nel settembre 2014 al “Pompei Cinema Festival”, abbiamo partecipato a diversi altri festival ed eventi locali qui a Melbourne e di recente siamo stati chiamati a tenere una lezione in un college sulla “Dieta Mediterranea” e sullo “Slow Food Movement”».
Cos’è Nomit, qual è il vostro ruolo nell’Associazione e che tipo di collaborazione vi è tra Nomit ed “Italians Down Under”?
«Nomit è un’associazione culturale not-for-profit che ha sede a Melbourne. Ha molteplici intenti, tra cui l’assistenza gratuita agli italiani appena arrivati, ma soprattutto la creazione di progetti ed eventi che diano un’immagine della cultura contemporanea italiana. Diversi ragazzi che approdano qui dall’Italia, infatti, hanno molto da esprimere e Nomit cerca di supportarli ed aiutarli a trovare il loro spazio. Io sono il vice-presidente dell’Associazione ed anche il responsabile del Dipartimento AudioVideo. “Italians Down Under” è, appunto, un progetto nato all’interno del Dipartimento e tramite Nomit, attraverso la quale cerchiamo anche di trovare persone disposte a collaborare con noi».
A cosa punta “Italians Down Under”?
«Conquistare il mondo? Scherzo. Cerchiamo di arrivare alle tv australiane, di avere più visibilità e di diffondere il più possibile il “verbo” della cucina italiana».
Dare risalto alle eccellenze italiane è la mission di “AR – Italian Lifestyle”, che siano in Italia o all’estero. “Italians Down Under” ha come prerogativa proprio quella di diffondere la cultura gastronomica italiana, le tipicità dei prodotti e di promuovere il concetto di territorialità. Su questi presupposti il matrimonio è presto fatto. Da oggi, quindi, anche “Italians Down Under” è entrata a far parte della rete “AR”: un modo, questo, per mettere a sistema l’offerta di qualità che spesso in Italia, ed anche all’estero, non è giustamente valorizzata. In tal modo pure gli australiani, oltre che gli italiani residenti oltreoceano, avranno l’opportunità di certificare il proprio “viaggio territoriale” e renderlo di qualità e garantito.
Presentata la Rassegna Organistica “Grandi interpreti all’Abbazia”
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Si è tenuta, questa mattina, nell’aula consiliare di Palazzo di Città, la conferenza stampa di presentazione dei Grandi Interpreti all’Abbazia. Sono intervenuti il Sindaco, Vincenzo Servalli, Padre Abate, dom Michele Petruzzelli, il Commissario dell’Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo di Cava de’ Tirreni, Carmine Salsano, il direttore dell’AAST, Mario Galdi e il direttore artistico, Andrea Maria Pontarelli.
“Una rassegna organistica di prestigio, dichiara il Sindaco, Vincenzo Servalli, a cui dobbiamo dare sempre maggiore attenzione. E’ una delle iniziative culturali qualificanti della nostra città che come Amministrazione appoggiamo con grande piacere anche per far vivere momenti altamente gratificanti, alla nostra comunità”. A fare da cornice ai concerti, sarà la splendida Abbazia Benedettina che ben si presta ad eventi culturali, del calibro de “I Grandi Interpreti all’Abbazia”.
“La comunità monastica è lieta, dichiara, Padre Abate Dom Michele Petruzzelli, di accogliere questa rassegna di concerti di organo che arricchiscono tutti noi. Ai momenti musicali, la nostra comunità ha in programma anche numerosi momenti spirituali, soprattutto per i giovani”. Tra gli appuntamenti spicca la manifestazione “Serata di pura Cultura” del 29 agosto, alle ore 19.00. Lettura spirituale, recitazione della Divina Commedia, con accompagnamento musicale del maestro Marco Volino e la partecipazione dell’artista, Rosanna Di Marino e il professore, Vito Pinto.
Questi gli appuntamenti del mese di luglio
– sabato 11 luglio 2015, alle ore 20.00, con Mafalda Baccaro, organo, Giovanni D’Onghia, sassofono contralto, Eleonora Pontrelli e Angela Maria D’Onghia, canto gregoriano.
– sabato 18 luglio 2015, ore 20.00, Alessandro Silvestro, tromba, Cosimo Prontera, organo.
– sabato 25 luglio 2015 ore 20.00, Franco Scarcella, organo.
Al Casale “Santa Maria del Rovo” la 41ª “Disfida dei Trombonieri”
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Vittoria del Casale “Santa Maria del Rovo” nella 41ª edizione della “Disfida dei Trombonieri” – La Pergamena Bianca, organizzata dall’Associazione Trombonieri, Sbandieratori e Cavalieri di Cava de’ Tirreni e svoltasi domenica 5 luglio 2015 allo stadio “Simonetta Lamberti” di Cava de’ Tirreni (Sa). Il sodalizio bianco-verde riassapora il gusto del successo dopo 18 anni di “digiuno”. Ai trionfatori consegnato il Drappo della vittoria, realizzato dall’artista Ettore Senatore. La splendida serata seguita da migliaia di spettatori e da numerose autorità civili e militari. Il Sindaco Vincenzo Servalli: «Manifestazioni come questa rafforzano l’identità cittadina, contribuendo a veicolare la nostra storia e le nostre tradizioni»
Dopo 18 anni ritorna a sventolare il vessillo bianco-verde. Il Casale “Santa Maria del Rovo” del Distretto “Pasculanum” si è aggiudicato la 41ª edizione della “Disfida dei Trombonieri” – La Pergamena Bianca, svoltasi domenica 5 luglio 2015 allo stadio comunale “Simonetta Lamberti” di Cava de’ Tirreni (Sa).
Il Casale presieduto da Sabato Bisogno e guidato dal Regio Capitanèo Alfonso Bisogno ha così interrotto il digiuno di vittorie che durava dal 1997. E lo ha fatto con un’ottima batteria di sparo, impreziosita da eccellenti riscontri cronometrici (12” il tempo di caricamento, 79” quello di sparo).
A decretare il trionfo del Casale “Santa Maria del Rovo” è stata una Giuria presieduta da Massimo Pellegrino e composta da Carmine Apicella, Raffaele Scala, Nicola De Cesare, Maurizio Senatore e Salvatore Pollice, tutti membri del Tiro a Segno Nazionale di Cava de’ Tirreni, che sono stati coadiuvati per il riscontro dei tempi dai cronometristi Aldo e Francesco Scarlino, Rosa Luciano, Andrea D’Amato ed Angelo Fiorillo del Centro Sportivo Italiano di Cava de’ Tirreni.
Incontenibile alla lettura del verdetto l’esplosione di gioia da parte dei trombonieri di “Santa Maria del Rovo” e dei loro numerosi supporters, che hanno a lungo festeggiato la conquista dell’11ª Pergamena Bianca nell’Albo d’oro dell’evento e con essa la fine di un autentico “incubo”. Al sodalizio bianco-verde è stato consegnato il Drappo della vittoria, realizzato dall’artista Ettore Senatore. Con in più l’“onore” di custodire per un anno presso la propria sede il Gonfalone dell’Associazione Trombonieri, Sbandieratori e Cavalieri di Cava de’ Tirreni.
Posto d’onore nella classifica finale per il Casale “Senatore”, seguito nell’ordine dai Casali “Sant’Anna” (3°), “Borgo Scacciaventi-Croce” (4°), “Sant’Anna all’Oliveto” (5°), “SS. Sacramento” (6°), “Monte Castello” (7°) e “Filangieri” (8°).
Una serata di grande festa, quella andata in scena al “Simonetta Lamberti”, nella quale allo spettacolo offerto dagli spari, dai suoni e dai colori degli 8 Casali Trombonieri si è aggiunto quello proposto dalle esibizioni fuori gara degli “Sbandieratori Cavensi”, degli “Sbandieratori Città de la Cava” e de “I Cavalieri della Pergamena Bianca”.
Il tutto a beneficio delle migliaia di spettatori che hanno affollato in ogni ordine di posto le gradinate dell’impianto sportivo metelliano. Nutrita anche la presenza di autorità civili e militari, con in testa il neo Sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, che ha premiato in prima persona il Casale trionfatore. «Manifestazioni come questa rafforzano l’identità cittadina, contribuendo a veicolare la nostra storia e le nostre tradizioni. Da qui bisogna ripartire per un rilancio a 360 gradi della nostra amata Cava de’ Tirreni», ha dichiarato il primo cittadino, annunciando altresì il suo impegno per una maggiore valorizzazione delle immense potenzialità dell’universo folkloristico cavese.
Legittima a fine serata la soddisfazione dell’Associazione Trombonieri, Sbandieratori e Cavalieri di Cava de’ Tirreni, che ha organizzato la 41ª “Disfida dei Trombonieri” nell’ambito della IV edizione della “Settimana Rinascimentale”. «Ringrazio l’Amministrazione comunale, la Polizia di Stato, la Polizia Locale, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana, i componenti della Giuria, l’agenzia di security MS di Marco Salvati e tutti coloro che a vario titolo si sono impegnati per garantire il regolare svolgimento della kermesse e la sua buona riuscita», ha affermato il Presidente Paolo Apicella. Appuntamento fissato al mese di luglio 2016 per la 42ª edizione della “Disfida dei Trombonieri”.
foto Angelo Tortorella
Mons. Orazio Soricelli: quindici anni da Vescovo, celebrati con l’abituale, amichevole semplicità … e con una medaglia dell’ Ass. “Arte e Cultura”
CAVA DE’ TIRRENI (SA) e AMALFI (SA). Una data veramente significativa, quella dello scorso 30 giugno, per mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni: ricorreva infatti il quindicesimo anniversario dell’Ordinazione Episcopale, avvenuta il 30 giugno 2000 nella Basilica Cattedrale di Benevento. Un anniversario che il Pastore della Chiesa di Sant’Andrea e Sant’Adiutore ha celebrato, con l’abituale semplicità, con la Santa Messa, alle ore 19.00, presso la Chiesa di Sant’Alfonso, in via Filangieri, una delle più significative parrocchie della città metelliana.
Mons. Soricelli fu eletto da S.S. Giovanni Paolo II alla sede arcivescovile di Amalfi-Cava de’ Tirreni il 30 giugno 2000 ed iniziò il suo ministero pastorale nell’arcidiocesi il 23 settembre successivo.
Tra le iniziative pastorali più significative ricordiamo la Visita Pastorale nelle varie parrocchie del vasto territorio diocesano, l’anno celebrativo dell’VIII centenario della traslazione delle reliquie dell’apostolo Andrea da Costantinopoli ad Amalfi, la celebrazione del V centenario della diocesi di Cava de’ Tirreni, l’anno Clariano e del Beato Bonaventura da Potenza, la progettazione pastorale con l’ausilio del Movimento per un mondo migliore, gli annuali Convegni diocesani e la visita annuale alle missioni all’estero con sacerdoti e seminaristi.
Significativi impulsi ha dato, nel corso di questi anni, ai vari Uffici Pastorali, alla comunicazione, come la ripresa della pubblicazione del mensile dell’Arcidiocesi “Fermento”. Nella Conferenza Episcopale Campana è delegato per la pastorale del Tempo Libero, Turismo e Sport.
Ed è bello evidenziare anche dei segni importanti di apertura sociale e pastorale: tra questi, la concessione, senza alcuna contropartita, dei locali dell’Arcivescovado all’Associazione Giornalisti di Cava e Costa d’Amalfi “Lucio Barone”, la celebrazione eucaristica che ospitava visibilmente una delegazione del Punto Pace Pax Christi di Cava con dichiarazioni e cartelloni di protesta contro il riarmo e la spesa per gli F 35, la celebrazione eucaristica della vigilia di Natale alla stazione, con e per i senza fissa dimora, la gestione ad ampio respiro, insieme con le Associazioni, della Giornata Mondiale della Pace, l’incontro con gli esponenti di tutte le religioni tenutosi il 20 settembre 2013.
Tra i numerosi attestati di gratitudine ricevuti sia da parte di istituzioni pubbliche che di associazioni di servizio, o anche da semplici cittadini, segnaliamo la Medaglia del Presidente della camera dei Deputati, che gli è stata attribuita dall’Associazione Arte e Cultura “Michelangelo Angrisani” e consegnata nel corso della premiazione dell’annuale Concorso Internazionale Letterario ed Artistico, svoltasi domenica 28 giugno nella bellissima sala di rappresentanza del Municipio di Cava de’ Tirreni, dove spiccano le spettacolari pitture di Tafuri rievocanti la concessione della Pergamena Bianca (anno 1460) e la Battaglia di Santa Lucia (anno 1799).
La consegna è avvenuta ad opera del Presidente dell’Accademia “Arte e Cultura”, Michelangelo Angrisani, e del neoeletto Sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli.
Questo il testo, scritto in pergamena, che motiva l’attribuzione del Premio:
Originario di Calvi San Nazzaro, in Provincia di Benevento, sacerdote da quasi quarant’anni e Arcivescovo dell’Arcidiocesi Amalfi – Cava da quindici, Mons. Orazio Soricelli ha sempre svolto la sua missione con altissimo spirito pastorale ed una costante presenza di impegno e di servizio.
Attento alle esigenze del territorio, disponibile al dialogo con i sacerdoti e gli operatori, aperto all’accoglienza, all’ascolto ed anche all’innovazione, pronto alla partecipazione ed agli incontri con semplicità di cuore e sorridente senso dell’amicizia, cristianamente umile nel rapporto con le persone, saggiamente autorevole nell’esercizio del Magistero, è stato, è e sarà ancora un amorevole punto di riferimento pastorale per il suo gregge
Ha saputo quindi coniugare fede, carità ed umanità, mostrandosi “ornato di singolare onestà di costumi e d’insigne cristiana pietà”, come quel modello di santità che fu il Beato Bonaventura da Potenza, in onore del quale egli ha consacrato nel 2011 uno speciale Anno Giubilare.
Anche questa è un’arte.
E la Medaglia del Presidente della Camera dei Deputati, conferita dall’Accademia “Arte e Cultura”, è perciò un giusto tributo ad un uomo giusto.
Un attestato significativo di affetto e di stima, che Mons. Soricelli, pur schernendosi un po’ per gli elogi “eccessivi che comunque spera di meritare anche in futuro”, ha accolto con sorridente gratitudine e fraterne benedizioni.
E avrà sicuramente modo e tempo di “meritare” questi riconoscimenti oltre quelli che già ha meritato. Della serie “il meglio deve ancora venire”. In fondo, quindici anni sono solo un inizio … Augurissimi, caro don Orazio!
Cineforum al Club Universitario: quattro lunedì di grande cinema, quattro grandi film sui temi scottanti del lavoro e della disoccupazione giovanile
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Il cinema come coesione e rielaborazione di ciò che accade nella vita di tutti. I giovani e il lavoro come temi centrali intorno ai quali si costruiscono trame di pellicole interessanti da poter vedere in buona compagnia.
A partire da lunedì 29 giugno il Forum dei Giovani propone un ciclo di 4 film da poter vedere americanamente ‘sotto le stelle’ presso il C.U.C. (Club Universitario Cavese).
Si parte con ‘Mobbing – Mi piace lavorare’ , un lungometraggio di Francesca Comencini del 2003 con Nicoletta Braschi e un intero cast di attori non professionisti, premiato sia al Festival di Berlino e sia ai Nastri d’Argento. Un film che pone uno spunto di riflessione coraggioso, poiché affronta in maniera inedita il delicato tema delle violenze psicologiche sul lavoro con una serie di avvenimenti che ruotano sfavorevolmente intorno al personaggio di Anna: una donna e una madre che in seguito alla fusione della propria azienda, subisce una job rotation rocambolesca quanto surreale e palesemente illegale all’insegna dell’umiliazione sociale. Argutamente e documentaristicamente la regista porta a compimento la parabola della rivendicazione dei diritti dei lavoratori, che seppur in maniera stereotipata garantiscono un esito totalmente realistico.
Il 6 Luglio è la volta di ‘Tutta la vita davanti’ di Paolo Virzì. Film apprezzato dalla critica e amato dagli spettatori – cinefili o meno, come accade spesso quando il lavoro ha il nome del regista livornese. Realizzato nel 2008 e liberamente ispirato al libro ‘Il mondo deve sapere’ di Michela Murgia, racconta un dramma socio-generazionale attraverso la storia di Marta ( interpretata da Isabella Ragonese), una ragazza neolaureata, colta e taciturna, la quale dopo tanti colloqui trova lavoro in un call-center di un’azienda che vende un elettrodomestico e si avventura quindi in un mondo fatto di giovani telefoniste e venditori invasati. Un tema attualissimo trattato con malinconica ironia e con toccante durezza.
Il 13 Luglio si proietta ‘Due giorni, una notte’ di Jean-Pierre e Luc Dardenne e con una bravissima Marion Cotillard. L’opera ha partecipato in concorso alla 67ª edizione del Festival di Cannes e ha ricevuto importanti nominations e premi a diverse kermesse cinematografiche. Il titolo esemplifica il tempo che ha a disposizione Sandra per salvare il proprio posto di lavoro: deve convincere i colleghi a rinunciare a un bonus promesso dall’azienda in alternativa del quale può essere riassunta. Una storia angosciosa, dove permane anche il dramma psicologico, dove si prova ad affrontare la rassegnazione alla crisi economica e lavorativa, un tema con il quale è difficile non empatizzare e che, per questo e non solo, lo si può solo amare o odiare.
Il 20 Luglio si chiude con l’ultimo e, a mio parere, riuscitissimo lavoro di Paolo Virzì: ‘Il capitale umano’. Suddiviso in 4 capitoli e liberamente ispirato dal romanzo omonimo di Stephen Amidon, viene designato come film rappresentante il cinema italiano alla selezione per l’Oscar al miglior film straniero del 2015, venendo però successivamente escluso dalla candidatura. Un montaggio innovativo, preciso, che fa assaporare un po’ per volta l’intreccio della sinossi. Due famiglie: quella di Giovanni Bernaschi – top rider della finanza- e la moglie Carla (Fabrizio Gifuni e Valeria Bruni Tedeschi) e quella di Dino Ossola e la compagna (Fabrizio Bentivoglio e Valeria Golino) ambizioso immobiliarista sull’orlo del fallimento lui e psicologa lei. E poi due giovani ‘fidanzati’ (Guglielmo Pinelli e Matilde Gioli), denaro, un misterioso incidente d’auto che potrebbe cambiare il destino di tutti i protagonisti. Il finale amaro e amareggiato per riflettere sul come e il perché del valore pecuniario della vita umana.
Quattro film e quattro lavori di prima scelta, per stare insieme in modo consapevole e costruttivo. Perché il cinema forse serve a poco se poi non possiamo parlarne insieme.