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Gemellaggio tra l’IIS “Della Corte Vanvitelli” e l’IIS “Galilei” per progettare l’abbattimento di barriere architettoniche a Ravello

CAVA DE’ TIRRENI (SA). In felice connubio tra scuole e istituzioni, è nato un progetto che coinvolge gli allievi geometri della classe IVB C.A.T. dell’Istituto IIS “G.Galilei” sez.”Di Palo” di Salerno e quelli della VD C.A.T. dell’IIS “Della Corte Vanvitelli” di Cava de’ Tirreni, affiancati da numerosi e qualificati partners istituzionali: il Comune di Ravello, la direzione del Complesso monumentale di Villa Cimbrone, la Fondazione Ravello e la SoprintendenzaBAP di Salerno e Avellino.

Si è creato così un bel gemellaggio, decisamente: in parte perché, e non è la prima volta, collaborano gli istituti di due città che spesso si sono contraddistinte per rivalità e scontri astiosi e dannosi, ma anche e soprattutto per la nobiltà dello scopo e la qualità dell’impegno.

Infatti il progetto “gemellato”, partorito il 5 marzo scorso a Ravello, è rivolto a risolvere tecnicamente alcune criticità legate alle barriere architettoniche individuate nel centro urbano e storico della splendida perla della Costiera, dichiarata recentemente e sacrosantemente Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Si lavorerà prima a Castiglione, poi a Villa Rufolo e Villa Cimbrone: luoghi tra i più stupefacenti del mondo, ma purtroppo pieni di scale e rialzi e finora, per chi ha problemi di motilità, accessibili solo in volo tra le braccia di Superman…

Gli studenti, divisi per piccoli gruppi, svilupperanno i progetti antibarriera con l’aiuto dei docenti di Progettazione-Costruzione e Impianti, l’arch. Rosita Carbonaro per l’IISGalileo Galilei e l’Ing. Giuseppe Giannattasio per l’ IIS “Della Corte-Vanvitelli”.

L’iniziativa è stata presentata ufficialmente a Ravello, allo spettacolare Auditorium Nyemeyer, con la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni, il Sindaco di Ravello Vuilleumier in testa, dei sottoscrittori del protocollo d’intesa, dei dirigenti Franca Masi (Della Corte Vanvitelli) e Emiliano Barbuto (Galileo Galilei), ed ovviamente dei ragazzi e dei loro docenti Rosita Carbonaro, Giuseppe Giannattasio, Ferdinando Angrisani.

È una opportunità formativa scuola-lavoro, di grande livello. Gli studenti potranno migliorare le proprie conoscenze tecniche, le abilità operative, le metodologie specifiche. Capiranno da vicino i disagi e le necessità dei disabili, oltre che le potenzialità di fruizione degli spazi urbani. E impareranno a sentire la responsabilità, a cooperare con i docenti e nei gruppi di lavoro, a sentirsi cittadini attivi, capaci di collaborare con le istituzioni ed offrire un contributo per risolvere problemi che vanno oltre il proprio ombelico.

E ora… al lavoro! Speriamo di salutare al più presto i primi “abbattimenti” di barriere. Ognuno sarà un ponte fisico in più per tante persone, ma anche un mattone giovane in più verso la formazione di una coscienza nuova e tutta protesa verso l’inclusione e la solidarietà.