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104° Anniversario Comune: nel Piazzale di Palazzo di Città consegnate la Cittadinanza Onoraria a Monsignor Moretti e le Benemerenze
PONTECAGNANO FAIANO (SA). Grande successo anche alla serata conclusiva dedicata ai festeggiamenti per il 104° Anniversario dell’Istituzione del Comune. In un clima di sentita partecipazione e forte emozione, sono state consegnate la Cittadinanza Onoraria a Monsignor Luigi Moretti, Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, e ventuno Benemerenze.
Ad aprire la cerimonia, in un Piazzale di Palazzo di Città gremito, l’Inno d’Italia eseguito dal tenore Alessandro Fortunato.
Dopo aver salutato e ringraziato Consiglieri, Assessori, autorità presenti e i tanti cittadini, il Sindaco Ernesto Sica ha ribadito l’importanza dell’evento “quale importante momento per ribadire la nostra storia e rafforzare il senso di appartenenza” ed ha esaltato “il sentimento di concittadinanza e i valori che accomunano questa Comunità”. Il Primo Cittadino si è poi soffermato sul proprio percorso politico-amministrativo per la Città e sulle oramai enormi difficoltà degli Enti locali connesse ai tagli del governo centrale. “Ho iniziato giovanissimo – ha detto dal palco – la mia esperienza a servizio di Pontecagnano Faiano. Ho dato tutto me stesso: ho commesso sicuramente errori e mi avete perdonato, ho raggiunto tanti risultati importanti e mi avete applaudito, ma soprattutto ho operato sempre col massimo impegno e immensa passione. E da parte nostra la determinazione è sempre più forte per far crescere questo territorio, per garantire vivibilità, sicurezza e stabilità nonostante le problematiche socio-economiche generali. Vado avanti con impegno immenso, ma la Città migliora con la collaborazione di tutti e ognuno deve assicurare il proprio fondamentale contributo”. Il Sindaco ha, dunque, rinnovato il sentimento di riconoscenza verso i Cittadini Benemeriti “che hanno dato lustro a Pontecagnano Faiano facendola crescere e conoscere fuori dai suoi confini”. Si è detto fiero “di concedere questi riconoscimenti pieni di responsabilità da parte mia e vostra” e convinto “che davvero in tanti meritino questo attestato per quanto dato a Pontecagnano Faiano”.
Spazio, quindi, alla consegna delle Benemerenze Cittadine accompagnate dalla lettura delle motivazioni da parte della giornalista Cinzia Ugatti, presentatrice della serata.
I riconoscimenti civici sono stati attribuiti alla memoria a Domenico Maisto, Paolo Manzo, Mario Montefusco, Pasquale Noschese, Raffaele Saviello, Daniele Zoccola.
A seguire a Donato Affinito, Michele Buonomo, Piera Carugno, Giandomenico Consalvo, Andrea D’Ambrosio, Antonella D’Annibale, Pio De Luca, Mario Esposito, Armando Fattoruso, Mario Fattoruso, Pietro Giordano, Padre Domenico Pagliari, Emilio Pappalardo, Augusto Sada, Don Giuseppe Salomone.
Dopo l’esecuzione di alcune opere da parte del tenore Alessandro Fortunato, si è tenuta l’attesa cerimonia di consegna della Cittadinanza Onoraria a Monsignor Luigi Moretti. “Sono onorato – ha dichiarato il Sindaco rivolgendosi all’Arcivescovo e rappresentando la motivazione dell’Onorificenza – di poterle consegnare il massimo riconoscimento civico per l’alta testimonianza del suo Ministero e perché, nelle tante occasioni che hanno contraddistinto i nostri rapporti istituzionali, ho potuto constatare la sua totale disponibilità verso la nostra Comunità e ho apprezzato lo slancio amorevole verso un percorso di collaborazione tre le nostre istituzioni per edificare nuovi luoghi necessari a rinnovare e rafforzare la fede, ma, soprattutto, per radicare nelle future generazioni i semi del buon Cristiano”. Il Primo Cittadino, infatti, ha parlato “di un’intesa, non solo basata sul piano di compartecipazione finanziaria, ma di straordinaria rilevanza che riteniamo doverosa da parte nostra. Penso alla realizzazione della nuova Chiesa di Sant’Antonio e alla ristrutturazione dei tanti complessi parrocchiali cittadini che ritengo pilastri fondamentali della società”. Si è soffermato inoltre “sulla presenza del seminario ‘Giovanni Paolo II’ che è elemento di rafforzamento dell’intensità del nostro rapporto” e ha ringraziato “il Rettore, tutti i nostri sacerdoti, le parrocchie e gli oratori per l’impegno quotidiano a favore della Comunità e per la bellissima esperienza vissuta con la missione popolare a Pontecagnano Faiano”. Ed all’Arcivescovo ha espresso “sentimenti di bene da parte della Città nei suoi confronti, nostro Concittadino, e gli auguri più affettuosi per il santo onomastico”.
“Grazie di questo onore” sono state le parole di Monsignor Moretti che ha aggiunto: “Ho accettato volentieri questa onorificenza perché ho intravisto un riconoscimento, più che alla mia persona, proprio al servizio quotidiano delle parrocchie, dei sacerdoti e alla realtà ecclesiale che ringrazio di vero cuore”. L’Arcivescovo ha ribadito l’importanza dei valori della solidarietà, della parola del Signore, della Misericordia e ha ricordato l’impegno della Diocesi “a rendere le chiese sempre più comunità di cristiani e luoghi di crescita e formazione”. Ha, inoltre, confermato il riscontro positivo da parte della Cei per il finanziamento del nuovo complesso parrocchiale di Sant’Antonio e, apponendo la propria dedica sul libro d’onore del Comune, ha auspicato la crescita della Città, invocato la benedizione del Signore e ringraziato l’Amministrazione e la Cittadinanza rinnovando “l’impegno a servire Pontecagnano Faiano”.
Il cardinale Arinze ed il Presidente delle Comunità elleniche Jannis Corinthios proclamati cittadini onorari insieme con sette benemeriti concittadini – Un attestato di gratitudine a Renata Zanella
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Una cerimonia formale e solenne, ma anche ricca di partecipazione e di emozioni, quella del 7 marzo scorso, quando nella Sala del Consiglio del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni sono state assegnate due cittadinanze onorarie e sette benemerenze civiche.
I due nuovi “concittadini”, entrambi provenienti da lontano eppure molto vicini alla Città, sono Francis Arinze e Jannis Corinthios.
Il primo, nigeriano, cardinale, Presidente emerito del Collegio Pontificio, è una pagine viva della storia recente della Chiesa. Tra l’altro, ancora giovanissimo, come Vescovo partecipò alle storiche sedute di quel Concilio Vaticano II, indetto da Giovanni XXIII e concluso da Paolo VI, che ha rivoluzionato il modo di intendere e vivere il Cristianesimo, spianando la strada a forme di comunicazione e di relazione veramente ecumeniche e comunque più evangeliche.
Dopo una rapida carriera all’interno delle gerarchie vaticane, Arinze è stato protagonista di un altro momento rivoluzionario nel rapporto tra le religioni: quello straordinario incontro di Assisi per la Pace, indetto da Giovanni Paolo II, in cui si ritrovarono i rappresentanti di tutte le confessioni religiose per pregare insieme, ognuno secondo il suo credo. Tali sono state le benemerenze ed il prestigio acquistati da Padre Arinze che in occasione dell’ultimo Conclave qualcuno ne ha parlato come di un possibile papabile. Perciò la sua nomina ha rappresentato un grande onore per la nostra Città, con la quale egli era già entrato in contatto, ad esempio durante le celebrazioni del Millennio della Badia, in cui fu il prestigioso rappresentante ufficiale del Papa e del Vaticano.
Egli ha onorato in pieno questo onore, dichiarandosi, bontà sua, a sua volta onorato e pronunciando un grande discorso, lungo ma magnifico per ampiezza di vedute e per lo sguardo a trecentosessanta gradi che egli ha dato sulla religione, che “non è solo lo zucchero nel caffè”, sul Cristianesimo “in verticale ed in orizzontale” e sull’importanza della solidarietà e della Pace nella società globale.
Jannis Corinthios, l’altro neoconcittadino, Presidente delle Comunità elleniche in Italia, è di casa nella nostra Città, che, per le note ragioni storiche e culturali e per la meritoria opera di sensibilizzazione del Sindaco, ha oramai un filo diretto con la Grecia. Tra l’altro Jannis è stato presente qui da noi all’inaugurazione della mostra che ricorda la presenza del Governo greco in esilio a Cava durante la Seconda Guerra Mondiale, poi in occasione della Settimana Ellenica e per la presentazione del libro, illuminato di miti e grecità, di Francesco Puccio, Mathilde bianca di calce.
Jannis, con la cordiale vivacità del suo empatico sorriso, nel discorso di ringraziamento ha rimarcato questo rapporto, ha ringraziato ed elogiato il Sindaco per i suoi tanti segnali filoellenici, che guardano lontano, alle radici della cultura occidentale, ed ha ringraziato la comunità metelliana per un riconoscimento che è un forte ed incoraggiante segno di sostegno in questi tempi così difficili e travagliati per il suo Paese.
Dopo gli onori resi ai due concittadini, corredati dal dono della Chiave della Città, è stato consegnato
un attestato di gratitudine alla Dott. Renata Zanella, “nordica di Cava”, Direttrice del Centro “La nostra famiglia”, trasferita altrove dopo venticinque anni di permanenza nella nostra Città, in cui ha dimostrato di saper fare bene il bene, come era caro al fondatore don Luigi Monza. Questa la motivazione:
A Renata Zanella per la profonda umanità che ha sempre manifestato, soprattutto nei confronti dei suoi ragazzi e dei loro genitori, diventando nei due decenni di permanenza a Cava de’ Tirreni un punto di riferimento indiscusso; per l’impegno educativo quotidianamente profuso e per la limpida testimonianza di fede, protrattisi ininterrottamente, che la rendono, agli occhi di tutti i Cavesi, un modello di dedizione ai giovani e di cristiane virtù, per l’umanità, la semplicità e la simpatia che traspaiono appena sotto l’accento settentrionale, che fanno di Renata, per sempre, una di noi.
È stata quindi la volta dei cittadini benemeriti. Eccone la successione, con la relativa motivazione.
Classe I: Benemeriti per Scienze, lettere ed arti: ad Apollonia D’Arienzo, per tutti Lolita, l’ex ballerina immobilizzata da sedici anni dalla SLA, che, pur potendo muovere solo le ciglia ed esprimere la luce interiore con lo sguardo ed il movimento di mezzo labbro, ha scritto quattro libri, organizzato spettacoli, partecipato alla vita sociale e pubblica, facendo valere il suo essere persona prima che ammalata. Non essendo presente lei personalmente, il Premio è stato ritirato dalla sorella Maria Rosaria D’Arienzo, ma alla fine della serata si è riusciti a stabilire un contatto video con la sua stanza, e così lei ha potuto esprimere la sua gratitudine ed il Sindaco, con voce vibrante di emozione, le ha potuto rivolgere l’abbraccio, la stima e l’affetto di tutta la Città, il tutto accompagnato da applausi scroscianti “a battito di cuore”.
Motivazione: Per il Suo amore nei confronti della vita, perché, pur essendo costretta da un terribile male alla totale immobilità, riesce ad essere una delle indiscusse protagoniste della Cultura Cittadina, esprimendo la sua personalità attraverso i bellissimi libri di poesia, che detta con un semplice battito di ciglia, e gli spettacoli di musica, danza, poesia che organizza, giovandosi dei tanti amici che l’affiancano e che realizzano tutti i suoi progetti, condividendo con lei la presente benemerenza.
Classe II – Benemeriti del mondo del lavoro e della professioni: a Giuseppe Scapolatiello, rappresentato per l’occasione dai figli cesare e Lucia, emozionati ed orgogliosi del riconoscimento di un’identità che ha attraversato tutte le loro vite ed ha inciso beneficamente e profondamente in tutta la storia e l’immagine della Città.
Motivazione: perché, titolare da lungo tempo dello storico ed omonimo albergo di famiglia, situato fin dal 1821 in una delle frazioni più amene di cava de’ Tirreni (Corpo di Cava), è stato ed è tuttora instancabile operatore che ha sempre mirato a promuovere e ad incentivare un turismo di qualità sul nostro territorio.
Classe III – Benemeriti del mondo della Scuola e della Formazione: a Maria Olmina D’Arienzo, Dirigente Scolastico appassionato ed infaticabile, ma anche protagonista della vita culturale cittadina, attraverso conferenze, interventi di varia natura e qualificate pubblicazioni. Il suo discorso di ringraziamento, infiorato di citazioni grecizzanti che hanno fatto gongolare il cuore di Jannis, è stato un inno alla Cultura ed alla Formazione ed al senso civico della polis, che ha affascinato e stimolato tutti i presenti.
Motivazione: perché, Dirigente Scolastico del Liceo Scientifico “A.Genoino” di Cava de’ Tirreni, ha saputo essere, soprattutto, maestra di vita, capace, con la sua dolce fermezza, con la profondità della Sua cultura e con la sua alta professionalità, di stimolare i docenti ed impegnarsi pienamente nella quotidiana attività di insegnamento e di incitare gli allievi allo studio per raggiungere tutti insieme traguardi sempre più alti.
Classe IV – Benemeriti delle attività solidaristiche e filantropiche: a Bruno Sessa, pilastro storico del volontariato, fondatore della benemerita Comunità di Nazareth, luminosa testimonianza di Vangelo vivo e di “eucarestia scongelata”. A salutare Bruno, tanti dei suoi “poveri”, per i quali lui ed i suoi collaboratori hanno rappresentato veramente una seconda famiglia.
Motivazione: per avere il grande merito di operare in maniera fattiva e concreta nell’ambito sociale attraverso l’azione solidaristica della Comunità Famiglie Nazareth, di cui è il responsabile, favorendo l’accoglienza ed il reintegro di persone e famiglie che vivono situazioni di estremo disagio e condividendo con esse la vita quotidiana con spirito di servizio ed assoluta dedizione agli ultimi.
Classe V – benemeriti delle attività sportive: a Maria Lucia Tortora (alla memoria), combattiva ed appassionata dirigente della Cavese in tempi oggi per tanti versi molto lontani. Purtroppo, il riconoscimento è stato dato solo alla memoria, essendo lei recentemente scomparsa. Per lei, c’era il marito, che nella sua breve ma appassionata testimonianza l’ha fatta rivivere, in spirito, passione e maternità
Motivazione: perché Vice presidente, dal 1974 al 1976, della Società Pro Cavese Calcio, pur essendo madre esemplare di ben sei figli, ha saputo coniugare le esigenze della sua vita familiare con la passione che nutriva per lo Sport ed in particolare, per la squadra calcistica della sua Città, instaurando rapporti di grande correttezza ed estrema cordialità sia con i giocatori che con la Società dell’epoca.
Classe VI – Benemeriti della Politica e della Pubblica Amministrazione: a Vincenzo Cammarano, storico docente, amministratore emerito di grande trasparenza e senso civico, appassionato donatore di cultura fino a pochissimo tempo fa: infatti, pur essendo ormai novantenne, non ha fatto mancare le sue preziose lezioni di Italiano presso l’Università della Terza Età (UTE), che in occasione dei venticinque anni dalla Fondazione gli ha espresso la sua riconoscenza con una Targa colma di affetto. A ritirare il Premio, all’UTE come al Comune, il figlio Alessio, che si è fatto portavoce e testimone della grande lezione di etica e di vita sempre offerta da Papà Vincenzo.
Motivazione: Per aver profuso, negli anni ’70 e ’80, dai banchi del Consiglio Comunale, nonché quale Presidente dell’ USL n.48 di Cava – Vietri, il suo fattivo impegno politico per la Città di Cava de’ Tirreni e per aver sempre mantenuto, nell’ambito della carica ricoperta, un atteggiamento leale improntato alla massima correttezza e trasparenza, al sano impegno civico ed al rispetto per tutti.
Classe VII – Benemeriti per atti di coraggio e di abnegazione civica: a Livio Trapanese, giornalista pungente ed attento alle voci ed alle esigenze della comunità cittadina (la sua trasmissione televisiva “Ditelo a noi” su La TV di Cava è una continuazione ideale del Pronto chi è del mitico avv. Don Mimì Apicella), ricercatore appassionato, preciso e minuzioso, della storia della Città (a lui dobbiamo il “vero” stemma ed il vero nome di Cava de’ Tirreni), motore e/o sostenitore entusiasta di tante iniziative finalizzate all’interesse buono e giusto della Città di cui lui si dichiara, ed è, innamorato. E come tale pronto a farsene paladino quando la vede offesa…
Motivazione: Per essere stato sempre fiero ed orgoglioso delle sue origini cavesi, profondendo il suo impegno ed il suo tempo in un’incessante ed incisiva azione di cittadinanza attiva, che lo induce ad essere sempre in prima linea nel cogliere disfunzioni e problematiche varie, premendo affinché esse siano risolte; per aver contribuito, altresì, in maniera sostanziale, con le sue approfondite e minuziose ricerche storiche, all’avvenuta concessione del nuovo, vero stemma della Città.
Classe VIII – Istituzioni ed enti benemeriti: alla Lectura Dantis Metelliana, la storica associazione fondata quarantadue anni fa da Padre Attilio Mellone, che, per la qualità assoluta degli interventi ospitati, oggi è a giusto titolo considerata una delle più prestigiose istituzioni nazionali legate alla figura di Padre Dante. Il Premio è stato ritirato dallo staff al completo, formato dal Presidente Paolo Gravagnuolo, dalla Direttrice Lucia Criscuolo, dal Segretario Paolo Dainotti, dai Presidenti Emeriti Agnello Baldi e Fabio Dainotti. Senza contare che a consegnare il Premio c’era il Sindaco Galdi, che della Lectura è stato anche lui Presidente.
Motivazione: perché, insignita da onorificenza del Presidente della Repubblica per la sua opera di diffusione ed approfondimento della cultura dantesca, ha contribuito, fin dal 1973, e continua ancora oggi, a promuovere sul nostro territorio riflessioni, studi e ricerche in ambito dantesco, anche con l’istituzione del premio di laurea intitolato all’emerito prof. Fernando Salsano e la pubblicazione di importanti raccolte di saggi.
Alla fine, scoprimento di una lapide nell’antro del Comune di una artistica lapide, contenente i nomi di tutti i cittadini benemeriti della Città. Con degli spazi alla fine che attendono i prossimi nomi. Una tavola decisamente accogliente e significativa. È con queste persone che si forma e si mette in cammino l’identità di una Città …
Alla prossima!