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Franco Bruno Vitolo | 29 Luglio, 2020
Cava de’ Tirreni (I), Brema (D). È sempre verde il messaggio d’amore di Mamma Lucia, la Madre dei Caduti.
Il prestigioso giornale tedesco “Die Welt” le ha dedicato un’intera pagina.
Sono passati settant’anni, ma è più vivo che mai il grande segno d’Amore, di Pace e di cristiana Maternità Universale lanciato dalla nostra Mamma Lucia, al secolo Lucia Pisapia, la popolana di Cava de’ Tirreni che dopo la Seconda Guerra Mondiale recuperò sui luoghi dello Sbarco i corpi di centinaia di caduti tedeschi (nemici, ma “figli di mamma”) e li fece pervenire alle famiglie. Fu un fecondo segno di Pietà, un gesto forte di rottura in tempi di odio e di rancori, che le valse qualche anno dopo anche un’onorificenza da parte del Presidente della Repubblica Tedesca Theodor Heuss e che, con una certa forzatura rispetto alle intenzioni preminentemente umanitarie ed “evangeliche”di Mamma Lucia, da alcuni fu considerato in Germania un segno del “perdono” da parte degli Italiani per le nefandezze subite nei terribili anni del conflitto.
Tutto questo è stato ricordato poche settimane fa, con un articolo illustrato e a tutta pagina, dal prestigioso periodico tedesco Die Welt, firmato dal prestigioso prof. Dieter Richter, già docente universitario ed esperto di storia e di lingua italiana. Nel titolo e nel sottotitolo vengono ricordati, oltre all’origine cavese (una cittadina nei pressi di Napoli…), il contatto che lei ebbe in sogno con le anime dei soldati defunti (Le anime… la chiamarono), l’azione di scavo e recupero da lei svolta, la sua frase sui figli di mamma (li considerava tutti figli suoi). Quindi, è ancora e sempre per i tedeschi il tempo della gratitudine. Tra le foto, proprio l’incontro, emozionantissimo, col Presidente Heuss.
Nel corso dell’articolo, dopo aver rievocato la storia e l’incidenza dello Sbarco degli Alleati, avvenuto a Salerno nel settembre 1943, proprio di fronte alle colline della Valle di Cava, il prof. Richter, per rimarcare l’incidenza morale della sua lezione di Pace e solidarietà, cita l’istituzione nel 2008 del Premio Mamma Lucia alle Donne Coraggio, che ha visto tra le premiate anche figure di rilievo internazionale, testimoni attive di Pace e Solidarietà e, nell’ambito della Sezione dedicata a Carmela Matonti, compagna di Mamma Lucia delle prime escursioni di scavo, operatrici di Pace nel mondo dei media.
Solo per fare un esempio, nella prima edizione il riconoscimento fu dato, insieme, a una israeliana e ad una palestinese-libanese, che nei loro territori al confine erano impegnate a tutto campo per la creazione di una cultura di Pace. L’articolo cita al riguardo l’ultima edizione, in cui Donne Coraggio sono state proclamate le Madri della Terra dei Fuochi, impegnate contro la criminale contaminazione del terreno con rifiuti tossici, e una nigeriana salvata dalla schiavitù per l’opera “angelica” della casertana “Casa Rut” fondata da Suor Rita Giaretta. Nella sua ampia disamina, il prof. Richter apre un varco perfino sulla “nobile provocazione” del Sindaco di allora Marco Galdi, che, in tempi di rifiuto generalizzato della salma del criminale nazista Priebke, uno dei boia delle Fosse Ardeatine, propose di mettere a disposizione la nostra Città, proprio perché è “La città di Mamma Lucia”. Insomma Mamma Lucia è proprio entrata in pieno a Cava nel Volkgeist, nello spirito del suo popolo.
Il prof. Richter è stato recentemente a Cava (è amico da anni della nostra Città…) ed ha avuto, nel bel giardino dell’Hotel Victoria, un incontro affettuoso, profondo e stimolante con alcuni esponenti del Comitato Figli di Mamma Lucia (Lucia Avigliano, Annamaria Apicella e il sottoscritto scrivente- vedi foto), che, con il sostegno esterno dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Vincenzo Servalli, si occupa del nascente museo dedicato alla carissima figura della Madre dei caduti. Un’operazione, questa, a suo tempo lanciata proprio dal già citato Sindaco Marco Galdi.
Dopo aver conversato e “scavato” sulla storia dello Sbarco e con tutta la calda umanità della sua lucida sapienza, Richter ha promesso che seguirà gli sviluppi dei lavori con la più grande attenzione e proseguirà nella sua opera di divulgazione e di ponte tra i due popoli.
Ci speriamo e ci contiamo. Il ricordo di Mamma Lucia è una luce da tenere sempre accesa, per vedere meglio il Cammino dell’Amore…
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Tags: Die Welt, mamma lucia, seconda guerra mondiale