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Ho visto ballare Mamma Lucia sul palco del teatro Donizetti di Bergamo

Le esponenti di quella che una volta veniva chiamata ‘l’altra metà del cielo’ hanno fatto la storia, contribuendo all’evoluzione dell’umanità in tutti i campi possibili: dall’arte alla letteratura, dalla scienza alla politica, non trascurando la cibernetica e la fisica quantistica; ma per uno strano sortilegio raramente vengono ricordate, con difficoltà appaiono nei libri di storia e tantomeno sono riconosciute come maestre e pioniere: in sintesi, si fa fatica a intestar loro persino una strada periferica” da questa premessa di Serena Dandini dal suo libro Il catalogo delle donne valorose (N.d.R. Mondadori 2018),

l’attrice e autrice Lella Costa ha preso spunto per portar in scena “ Se non posso ballare… non è la mia rivoluzione” ovvero 93 storie di valorose donne che hanno contribuito al progresso e all’innalzamento morale dell’umanità che idealmente l’attrice invita a ballare sul palco accanto a lei delineando di ognuno l’esemplare modello di vita. Ed è così che l’altra sera presso il teatro Donizetti di Bergamo “ho visto ballare accanto a Lella Costa” anche la nostra amatissima Mamma Lucia! Non nascondo la mia forte emozione ed anche un pizzico di orgoglio per questa cittadina cavese diventata la mamma di tutti senza distinzioni geopolitiche “Son tutti figli di mamma”. Ho conosciuto Mamma Lucia.

Eccola: alta, magra nel suo lungo abito nero quasi tunica talare. “Vai avvicinati e baciale la mano” invitava me bambino mia madre ed io ricevevo da lei un bacio sul capo con un bene augurante “ Crisci santo figlio mio” e non mancava mai un affettuoso saluto ai miei genitori. Chi era per me, bambino, Mamma Lucia? Una figura mitica, un’eroina, affascinato da quanto si narrava avesse fatto: raccogliere centinaia di poveri resti di soldati caduti nelle nostre terre senza distinzione alcuna di opposte bandiere. Ma tutto ciò si sa ed è noto. E così Mamma Lucia, al secolo Lucia Apicella, l’altra sera sul palco del Donizetti “ha ballato” idealmente con Anna Frank, Emily Dickinson, Ilaria Alpi, Saffo, Frida Kahlo, Maria Callas, Margherita Hack, Edith Piaf, Eleonora Duse, Teresa D’avila, Anna Magnani, Anna Kuliscioff, Tina Anselmi, Elsa Morante, … uno straordinario corpo di ballo di 93 prime donne. Insomma un fiume inarrestabile di storie e di gesta esemplari, un fiume di donne celebrate da Lella Costa in un ballo che è un inno alla vita e all’amore universale.