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redazione | 19 Marzo, 2014
EBOLI e CAVA DE’ TIRRENI (SA). All’inferno e ritorno, emozionante autobiografia di un detenuto. “Il fantasma col passamontagna”, di Massimo Balsamo, recensito dallo studente Carlo Ritondale
Al Liceo Scientifico “A. Genoino” di Cava de’ Tirreni, sotto la guida appassionata e “aprimentecuore” della docente di Inglese, prof. Rita Apicella, la classe V C ha incentrato lo studio annuale sulla letteratura delle carceri ed è entrata a contatto con il romanzo autobiografico di un detenuto, Massimo Balsamo, che tra qualche settimana avrà anche la possibilità di incontrare personalmente, insieme con le altre quinte impegnate nel progetto. Un’esperienza altamente formativa, che sta aprendo ai ragazzi una stimolante finestra su un mondo solo apparentemente lontano da loro e su problemi cruciali della nostra società.
Per qualcuno, come il giovane talento Carlo Ritondale, è stata anche l’occasione per il suo battesimo giornalistico: una brillante recensione del libro, che volentieri pubblichiamo, riservandoci di tornare al più presto sull’argomento, che per i giovani non è certo pane di tutti i giorni e per questo a modo suo è decisamente più “saporito”.
Il Fantasma col passamontagna è un romanzo autobiografico di Massimo Balsamo, detenuto dell’ICATT (Istituto a Custodia ATTenuata) di Eboli.
Balsamo, dopo aver passato una vita nelle carceri di “mezza” Italia, attraverso una «fiera della specie umana», lottando giorno dopo giorno contro i «mostri» della sua esistenza, racconta come è riuscito a superare gli ostacoli e le difficoltà di una società e di un ambiente malsano, in cui per vivere si è costretti a rubare dalle persone o a rapinare negozi e banche o, peggio, a spacciare droga e a finire con il farne uso.
È proprio dal pessimo incontro di Massimo con la droga che partono i suoi problemi con la giustizia, che non finiranno nemmeno dopo l’incontro con la sua amata Tiziana e la nascita delle sue due bambine. Anzi è nell’illusione di procurare loro la felicità con tanti soldi e doni costosi che Massimo entra nel giro delle rapine alle banche. È così che comincia il suo giro nelle carceri italiane. Arresti e periodi di detenzione si alternano a brevi periodi in cui Massimo esce e torna alla sua vita; ma purtroppo le circostanze, a volte il caso e l’errore, fanno sempre sì che egli sbagli di nuovo e il circolo ricominci, sempre da capo con un nuovo arresto.
La vera svolta nella sua vita arriva quando Massimo riceve da parte della sua educatrice, la dott.ssa Fabbri, la proposta di scontare la pena all’interno di un Istituto a custodia attenuata ad Eboli. Durante le sue numerose detenzioni, Massimo partecipando a corsi di recitazione aveva imparato ad amare il teatro ed aveva sviluppato la sua innata vena artistica. e, frequentando le biblioteche del carcere, aveva scoperto la letteratura, i libri, a lui prima quasi sconosciuti.
Entrambe queste passioni verranno alimentate ancora di più all’ICATT. Sono come nuova linfa vitale per Massimo, sono ciò che gli dà la forza di sentirsi un uomo e non più un fantasma.
Il romanzo non è soltanto galera, dolore, morte, sofferenze, rimpianti; è anche amore, famiglia, amicizia, e ancora, forza di volontà, spirito di squadra ma anche di sopravvivenza, luce di speranza in una «nube nera».
Prima colpevole, ora innocente, lotta con tutte le sue forze, con l’appoggio della famiglia, con l’aiuto della Fede e la speranza nel futuro, ma soprattutto della sua passione artistica, attuando la propria “Metamorfosi”, dismettendo la sua identità di “Fantasma” e vestendo quella di “Maestro”, attraverso un viaggio catartico, immerso nel lume della letteratura e del teatro, nel quale può finalmente esprimere la sua immensa fantasia, alla ricerca della sua definitiva identità di “Massimo Balsamo” e della tanto agognata serenità.
Il Fantasma col passamontagna è la storia di un uomo che, pagati i suoi debiti, fu costretto a pagarne altri – e altrui. È un romanzo appassionante, sofferto, ricco di emozioni, sempre pronto a far sentire e osservare sensazioni e immagini di un mondo, ai più, sconosciuto. È un thriller, un noir, ricco di una tensione drammatica, ma spesso anche comica, capace di far sorridere ma anche di gridare a un mondo malsano e a un destino sfavorevole. La lettura è semplice, scorrevole, ma anche ricca di pathos, emozioni; una scrittura vivache ti prende fin dall’inizio e ti trasporta in un viaggio chiuso all’interno dei carceri, ma sconfinato nel grande animo di Massimo, «che ha ancora qualcosa da insegnare» e con la sua vita ha materializzato l’importanza della reazione personale, secondo la grande lezione di Martin Luther King: «Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla».
(Carlo Ritondale)
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