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CAVA DE’ TIRRENI (SA). “Questua molesta”: tolleranza zero della Polizia Locale

questua-molesta-2-cava-de'-tirreni-febbraio-2014-vivimediaUna città a vocazione turistica, qual’era e che deve tornare ad essere Cava de’ Tirreni, deve anche potersi presentare pulita, sicura e priva di molestie, poste in essere in qualunque modo. Nella “Bologna del sud”, salvaguardando i restanti plurimi compiti istituzionali che ha da assolvere, per dare un fattivo contributo alla serenità della cittadinanza, con l’auspicio che vengano emulati dalle restanti Istituzioni di polizia, scendono in campo i Caschi Bianchi. Infatti, sabato mattina (15 febbraio), il Dirigente-Comandante del Corpo di Polizia Locale, Ing. Antonino Attanasio, recependo le persistenti segnalazioni pervenute al Vice Comandante Ten. Col. dr. Giuseppe Ferrara, circa il costante disturbo delle quiete pubblica, posta in essere da cittadini rumeni adusi ad effettuare la questua molesta in prossimità e/o nelle aree di parcheggio cittadine e del civico cimitero, ha disposto una specifica attività repressiva, destinando alla soluzione della problematica un’apposita autopattuglia. In sole poche ore sono stati individuati e verbalizzati, purtroppo con la sola sanzione amministrativa di 50,00 euro cadauno, che sicuramente non verrà onorata, stante la situazione di disagio economico in cui versano, cinque cittadini di nazionalità romena, intenti ad effettuare la questua molesta nei parcheggi di piazza San Francesco e del Civico Cimitero. Il Regolamento Comunale, per tale fattispecie, non prevede neanche l’allontanamento dalla “città dei portici” degli autori della violazione, essendo questi di nazionalità comunitaria. In assenza di norme sanzionatorie più rigorose, quello della questua molesta, che non poco disturbo arreca alla quiete pubblica, un tempo reato penale punibile, alternativamente, con l’arresto o con l’ammenda, sarà difficilmente debellabile. Accertata la violazione, gli agenti della Polizia Locale, dopo l’identificazioni di rito, la stesura e notifica del verbale di constatazione ed il sequestro del “corpo del reato” (i soldi questuati), non possono fare altro che “diffidare” gli autori della violazione dal perpetuare nel loro illecito comportamento; niente di più! Concludendo: tempo e risorse umane sprecate!